Quattro chiacchiere con Coach Scotto di Carlo
Abbiamo interpellato coach Vittorio Scotto di Carlo per un breve resoconto della prima parte di stagione dei suoi Under13 e Under15.
Puoi parlarci di questa prima parte di stagione delle categorie che alleni?
Certo! Per quanto concerne l’Under 13 è un gruppo abbastanza eterogeneo, tipico di questa età con diversità fisica e sopratutto di forza. Quindi è un gruppo che nonostante ci siano codeste differenze lavora sodo e con tanto impegno. Si è creato da subito un ottimo feeling con l’istruttore e gli atleti, credendo in un unico comune denominatore: CAZZIMMA! La Cazzimma è un termine Partenopeo che può avere due accezioni, l’una negativa, l’altra positiva. Ebbene quella positiva l’abbiamo fatta nostra, che racchiude tanti piccoli significati che fanno di un gruppo normale, un gruppo scaltro, furbo, mai arrendevole, onesto ma non “babbeo”, rispettoso ma coraggioso e volitivo. Questo è il nostro dogma…CAZZIMMA! Le finalità che io e la società ci prefiggiamo sono quelle di far migliorare i ragazzi dal punto di vista tecnico/tattico, fisico e psicologico. Non parlo di posizioni in classifica perchè a quest’età non ha senso, le vittorie verranno poi, se appunto si è seminato bene in questa fascia d’età. Ovvio che vincere fa sempre piacere.
L’Under 15 è un gruppo che è partito grazie alla tenacia e alla perseveranza del nostro responsabile del settore giovanile Carmelo Flaviano che fin da subito mi ha coinvolto e spronato ad allenare un gruppo di ragazzi vogliosi di riscatto in termini di risultati e soprattutto di motivazioni. Preso il gruppo all’inizio dell’anno mi sono reso subito conto delle potenzialità di questi ragazzi, ma al tempo stesso ero consapevole di partire da zero dal punto di vista della programmazione tecnico/tattica. La sfortuna negli infortuni e l’abbandono prematuro di qualche ragazzo per poca serietà ci hanno però messi alle corde. Gli 8 ragazzi rimasti ci credono e sono convinti, sanno che il migliorarsi viene dall’impegno e dalla costanza negli allenamenti. A questo gruppo si aggiungono i 2002 (Under 13) che in campo non sfigurano affatto,comportandosi spesso da esempio per i più grandi: i preziosi Municchi, Pierli, Gialli, Voci, Viti e altri ancora.
Le tue aspettative di inizio campionato sono state rispettate?
Gli Under 13 crescono di partita in partita, grazie agli innesti dei 2003 che danno spessore e qualità ad un gruppo che si sta pian piano consolidando. Ripeto: non mi sono mai posto il problema della classifica, quello che mi preme è vederli migliorati sia singolarmente che come squadra. Con gli Under 15 con tutta onestà mi sarei aspettato una situazione in classifica diversa, ma come ho detto prima solo con l’impegno e il sacrificio si può e si devono abbandonare le corde dell’ultima per riscattarsi in campionato.
Quali sono le principali differenze tecnico/tattiche oltre che fisiche tra le due categorie?
Ho risposto in precedenza per gli Under 13. Gli Under 15 invece, stando indietro da tutti i punti di vista, devono recuperare gli step persi negli anni precedenti, e non è facile alla loro età ricalibrare e rimodulare un’abilità motoria o un gesto tecnico oramai fossilizzato. Mi ripeto: solo se i ragazzi sono convinti di migliorarsi possono modificare un errato gesto o compito motorio. La motivazione intrinseca a questo livello è importantissima. Noi istruttori siamo dei semplici facilitatori d’apprendimento e dovremmo spianargli la strada verso percorsi migliorativi e diversificati.
Cosa possiamo aspettarci dai tuoi ragazzi nella seconda parte di campionato?
Aspettiamoci un grande riscatto da parte degli Under 15. Mentre gli Under 13 sono sicuro che daranno del filo da torcere a chiunque!